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Associazione di volontariato ADOP - Associazione D'Ottavi Paolo



Biografia

Paolo D'Ottavi è nato a Trevi nel Lazio il 18 dicembre 1940 da Pietro (Pierino) D'Ottavi e Angela Passeri, secondo di quattro figli. Terminata la scuola elementare fu mandato a studiare presso i Padri Scolopi di Frascati, dove ha compiuto gli studi della Scuola Media e Ginnasiali.
Dopo aver frequentato il primo e secondo liceo classico presso l'Istituto Calasanziano dei Padri Scolopi, nel 1959 su suggerimento del suo Padre Spirituale, P. Giovanni Bravieri (laureato in chimica, illustre scienziato, già direttore dell'osservatorio astronomico "Ximeniano" di Firenze) esce dall'istituto dei Padri Scolopi e si iscrive e dà gli esami di ammissione alla frequenza dell'ultimo anno di liceo classico presso l'Istituto Conti Gentili di Alatri, dove nell'anno scolastico 1959-1960 consegue il diploma di maturità, e successivamente si iscrive alla facoltà di chimica industriale presso l'Università "La Sapienza" di Roma.
Nel 1963-1964 svolge il servizio militare come ufficiale di artiglieria. Nel 1964 partecipò ai campionati militari di atletica leggera e vinse la gara sia degli 800 metri sia dei 1500 metri confermando la naturale dote di mezzofondista che lo accompagnerà per tutto il resto della sua vita.
Tornato a Trevi ha tra le altre cose iniziato un'intensa attività di educatore per molti ragazzi che frequentavano le scuole superiori ed ai quali impartiva lezioni prevalentemente di matematica, latino e greco; tale opera ha continuato a svolgerla per tutto il periodo della sua vita, in questo fedele all'operato dei Padri Scolopi che hanno come da statuto la missione, affidatagli da San Giuseppe Calasanzio nel cinquecento, di educare i giovani. Ha inoltre insegnato matematica e scienze dal 1969 al 1971-72 presso la scuola media di Trevi e presso l'Istituto Alberghiero di Fiuggi. Nel 1967 pubblica la prima raccolta di poesie "Rete di nuvole".
Nel 1968 ricopre la carica di presidente della squadra di calcio locale. Nel 1970 a soli ventinove anni venne eletto sindaco della comunità trebana, carica che dopo diverse traversie, mantenne per oltre cinque lustri ininterrottamente, sino alla primavera del 1997.
Nel 1972 si è sposato con la Prof.ssa Laura Iona, dal matrimonio sono nati due figli Paolo Maria e Stefano Maria. Intensa, ampia ed innovatrice è stata l'attività amministrativa di trasformazione del paese. Per ricordare quegli anni è bene rileggere la lettera augurale tratta dal libro del Prof. Dante Zinanni "Statuti di Trevi" (1973) e la lettera di disamina sulla realtà del paese nel libro del Prof. Dante Zinanni "La Madonna del Riposo in Trevi nel Lazio" (1983). Forte in quegli anni fu l'attività culturale attraverso il fecondo rapporto con la rivista "Terra nostra", per la promozione e valorizzazione storico ambientale del nostro territorio; il conferimento della cittadinanza onoraria a Mons. Filippo Caraffa per gli studi storici e la notevole attività culturale intrapresa con le manifestazioni artistiche presso l'anfiteatro comunale.
Nel 1984 l'associazione culturale "Trilussa" di Roma gli conferì la carica di Membro Onorario proprio per la sua attività. Particolarmente significativo in questo contesto storico culturale è stato il recupero del castello Caetani inaugurato nel 1995 con solenne cerimonia organizzata dal giornalista RAI Vincenzo Parisella, da cui scaturirà l'idea di creare un centro studi per la civiltà degli Equi.
Da questo momento iniziò una intensa attività di studio, ricerca e pubblicazione sulla cultura degli Equi, sulla Tribus romana, sulla storia del monachesimo benedettino e su alcuni aspetti di storia medioevale che si intensificarono a partire dal 1997 e che lo videro spesso agitare il mondo della cultura accademica, mettendo in discussione alcuni aspetti precedentemente ritenuti inamovibili. Proverbiale è rimasta la polemica con il Prof. Romolo Augusto Staccioli, etruscologo di fama internazionale, e la polemica relativa alla Fontana di Trevi. Durante questo periodo ha sempre avuto solidarietà e la vicinanza di studiosi come il Prof. Padre Dante Zinanni e il monaco benedettino Dom Silvestro Priori, già direttore della rivista "Il Sacro Speco".
Il primo giorno di dicembre del 2010 conclude la sua esperienza di vita terrena.










Paolo D'Ottavi incontra l' On. Ugo La Malfa al convegno della Regione Lazio del PRI tenutosi a Roma Eur il 29-30-31 Gennaio 1971.



Il ricordo



Ricordo di Ornella Bianchini

Ad un amico che non c'è più ma che vive in ogni cosa intorno a noi. A Paolo con affetto immenso.
Nessuno più applaude.
Il canto notturno dei grilli
per un attimo si è fermato
creando il silenzio tutt'attorno.
Ma pensando a te,
affiorano i ricordi
come pellicole di lunghi film
dalle colonne sonore melodiose.
Tutto riprende vita.
Rinascono
rumori, profumi, emozioni
ed è in loro che adesso vivi.

Ricordo di Gianni Bacci

Paolo D'Ottavi è stato un uomo di grande spessore culturale. Professore di matematica, di greco, di latino, di italiano. Portato sempre a comunicare informazioni e aiuto a tutti. Da giovanissimo intraprese la strada della politica amministrativa e divenne a soli ventinove anni sindaco di Trevi nel Lazio.
Nei suoi ventisette anni di amministrazione è riuscito a superare un percorso fatto di pettegolezzi e altro. Memorabili le sue lunghe battaglie con magistrati e opposizione dimostrando sempre, in modo inequivocabile le sue ragioni, che poi erano ragioni della collettività trebana.
Anticipò almeno di quaranta anni la politica nazionale che soltanto oggi è espressa dai nostri politici tentando di risolvere i grandi problemi della vita di ogni cittadino. Portato sempre all'ottimismo e alla positività anche quando non c'era possibilità alcuna, riuscendo a trovare il meglio per altri.
Poeta, storico e scrittore di libri legati al nostro paese, che tanto ha amato, lasciandoci la grande storia del nostro territorio.
La storia di Trevi, San Pietro nostro Protettore, San Benedetto e i suoi conventi, il castello Caetani, il fiume Aniene, l'arco di Trevi, le ville romane, le mura medioevali più grandi di tutta la regione, appassionando prima se stesso e poi tutte le altre persone.
E' stato sempre il primo a impartire iniziative in ogni situazione, dalle cooperative, allo sport. Ricordo un fatto accaduto nel 1966, quando era presidente della squadra di calcio di Trevi. Per una grossa frana il campo sportivo era inagibile, allora egli portò mezzo paese a fare le ginestre che ricoperte con la pozzolana, chiuse la falla . Gesto di grande passione e umanità al fine di tenere tutti uniti e promuovere il calcio e lo sport.
Ci ha lasciato il ricordo di tante lotte e tante opere. Quegli anni furono caratterizzati anche da tante manifestazioni teatrali e canore di altissimo livello con artisti di primissimo piano su scala nazionale, per coinvolgere la comunità trebana a una vita civile e migliore. Grande uomo, grande amico. Gianni Bacci
Ricordo di Franco Nicolò

Nettuno, 26 Luglio 2012
Cara Laura. Mi dispiace ma non posso essere presente all'inaugurazione dell'associazione culturale intitolata a Paolo; ho una squadra di operai in casa e proprio non posso allontanarmi.
Mi sarebbe piaciuto essere presente, e anche Paolo ne sarebbe stato contento. Siamo stati compagni di studi, anche se lui aveva qualche anno più di me; restano ancora vive le esperienze in comune e i ricordi delle cose fatte insieme.
Era un compagno gioioso, pieno di interessi e di attività. Tornando a Trevi, molti anni dopo, quando lui era il sindaco, notavo con soddisfazione che il Paese era vivo; c'erano lavori e cantieri dappertutto e faceva piacere incontrarlo e sentirlo parlare della sua Trevi.
Era Lui il compagno di studi che avevo conosciuto. Ai tempi della scuola avevamo l'abitudine di leggere e commentare gli avvenimenti e i personaggi dell'Iliade e già allora si condivideva la preferenza per Ettore, eroe, padre, amante e difensore della propria città; di Achille, anche se si sottolineava la potenza, non ci era simpatico il suo starsene in disparte il suo non fare, non impegnarsi, l'aspettare gli eventi, diversamente da Ettore sempre in movimento, pronto a sacrificarsi per la sua città.
Me lo ricordo così Paolo, sempre in attività, sempre con qualche idea positiva per migliorare e cambiare il Paese; senza mai trascurare la storia, la cultura, gli usi e i costumi delle nostre "pietre sacre".
Uomo dinamico, positivo, costruttivo, con la voglia sempre di fare velocemente perché, altra sua caratteristica era la velocità: Trevi-Faito in quarantacinque minuti, mi diceva, diversamente da noi che per fare lo stesso percorso impiegavamo più di novanta minuti.
Mi spiace veramente non essere lì con te oggi. Sono sicuro però che ci sarà una bella cerimonia non fosse altro che per riconoscergli l'amore per Trevi, la dedizione al suo lavoro, la sua viva creatività.Un abbraccio forte e caloroso a te e un ricordo affettuoso, caro e fraterno per Paolo anche da parte di mia moglie Bruna. Franco Nicolò

Ricordo di Lorena Callari

Caro Paolo
Parlare di te, ricordarti, raccontarti è un po' come ripercorrere le fasi della mia vita, della quale sei stato quasi un denominatore comune.
Ti ricordo quando, poco più che bambina dividevamo la tavola, magari davanti ad una "pizza sotto aglio coppo" accompagnata da broccoli e salsiccia, della quale tu eri golosissimo, o davanti ad una fumante polenta; quando si preparavano questi piatti in casa mia, tu se non avevi impegni, eri sempre il nostro graditissimo ospite speciale.
Ricordo anche i molti, troppi momenti difficili dell'inizio della tua avventura amministrativa, indelebile l'immagine di una lacrima che scivolava sulla guancia, davanti ai miei nonni che ti amavano come un figlio e che in quel momento facevano un piccolo gesto per te, sapevano che tu stavi operando e ti stavi impegnando per noi e per il cambiamento del nostro paese mettendoci cuore, testa e anima. Ed intanto io crescevo e tu eri sempre lì, difficoltà in matematica o in latino, nessun problema c'eri tu, sempre pronto ad aiutare.
Amavi la gioventù di questo paese, volevi che crescesse libera, audace, sicura, determinata, amante della storia e della cultura e soprattutto sognante, con la mente sempre pronta a spaziare a volare lontano; una frase di una tua canzone dice "corri, corri treno non fermarti mai la gioventù che porti è il meglio che tu hai", sapevi bene tu che era importante guardare lontano ma ancor di più aiutare e spingere noi giovani a guardare lontano e noi ti abbiamo seguito eri tanto sognatore quanto carismatico, ma più di ogni altra cosa eri ottimista e positivo, con te tutto sembrava possibile.
Diventata adulta non c'erano più problemi matematici da aiutare a risolvere, ma eri sempre pronto a districare e risolvere qualsivoglia problema che si poteva creare, eri sempre pronto all'ascolto, sempre un approdo sicuro. Son passate tante primavere mi sono sposata e tu c'eri, sono cresciuti i miei figli, anche loro ti hanno amato molto, ho festeggiato il venticinquennale del mio matrimonio e tu eri sempre lì denominatore comune della mia vita.
Ti consideravo immortale, ti pensavo invincibile, ma la vita per te aveva disegnato un destino funesto, ci hai lasciato troppo presto, ma amico mio non ci abbandonerà mai il tuo ricordo e i tuoi insegnamenti che sicuramente ci ha fatto diventare uomini e donne migliori. Lorena Callari

Ricordo di Pietro Cera

Ricordare Paolo
Basta sedersi a Trevi nel Lazio e ascoltare il Castello Caietani, il Museo delle Piante Officinali, il nucleo di Colle Mordani, il centro sportivo, il centro civico, l'edificio pluriuso, la Madonna del Riposo, Palazzo Speranza, l'arco di Trevi, le strade di Via Madonna Riposo, Via Concetto Fioravanti, Via Roma, Via Fertore, Via Forestieri e ... ascoltare infine la colonna sonora dell'acqua, che scorre sempre e ovunque nei rubinetti di ogni abitazione, per il canto luminoso della pubblica illuminazione.
Basta sedersi e ammirare beatificati il sorriso delle nuove abitazioni periferiche che hanno dato alito e spirito al Centro Urbano, ricchezza e linfa alla popolazione.
Ricordare Paolo è sorridere ad un amico, ad un grande AMICO. Pietro Cera